Da dietro le quinte a protagonista degli acquisti, il futuro dell’e-commerce passa sempre più dalla logistica “smart”

 

A cura di Federico Pozzi Chiesa

 

Con un fatturato 2018 di 82 miliardi e un aumento dello 0,6% rispetto all’anno precedente, la logistica ormai la fa da padrona anche nel settore dell’e-commerce. È il quinto anno di una crescita che ha visto il suo picco nel 2016 con una percentuale dell’1,7% (Osservatorio Contract Logistics Gino Marchet della School of Management del Politecnico di Milano). E, se il numero di persone che compra sul web continua a salire, passando dal 53% del 2017 al 55,9% nel 2018 – ben più della metà degli italiani! – parallelamente, anche il valore degli acquisti e-commerce cresce a doppia cifra, segnando un +15% rispetto al 2017, facendo meglio delle vendite “tradizionali” in negozio che invece faticano (dati Istat 2018). Questa corsa a ritmo spedito è spinta proprio dalla gestione della logistica sottostante, che crea il vero valore di tutte quelle aziende che dell’e-commerce hanno fatto la propria principale leva strategica.

 

E-commerce e logistica: due facce della stessa medaglia

 

I servizi di consegna hanno infatti un impatto sempre maggiore sulle vendite: secondo i dati Netcomm – School of Management del Politecnico, la qualità e l’ampiezza dei servizi di consegna sono importanti per il 72,1% degli utenti e la facilità del reso per il 69,9%; fattori preceduti solo dall’esperienza di acquisto, dai prezzi dei prodotti e dall’affidabilità del venditore (77,6%).

 

L’e-commerce, del resto, è stato da sempre legato a doppio filo al settore della logistica: la sua diffusione capillare a tutti i destinatari dispersi sul territorio nazionale è stata possibile solo grazie a una copertura adatta dei trasporti e a una vera e propria rivoluzione nel campo delle consegne. Negli anni gli ordini sono divenuti più piccoli ma più numerosi, la varietà dei prodotti più ampia, il numero dei resi (a cui bisogna aggiungere quello delle mancate consegne) ha iniziato a crescere. Ma anche il futuro delle vendite online dipenderà sempre di più dalla logistica: quasi la metà degli operatori si aspetta che all’evoluzione della logistica seguirà un aumento della produttività, il 37% prevede una maggiore visibilità sui processi e il 27% migliore tracciabilità.

 

Intercettare le esigenze di un mercato in evoluzione

 

Sebbene siano dati recenti, la tendenza di crescita dell’e-commerce – per chi sa guardare – era chiara già da qualche anno. In particolare per quei player che già si muoveva nel mondo più tradizionale delle consegne e dei trasporti su larga scala, ma che avvertivano la potenza rivoluzionaria della rete e avevano voglia di innovare. Partendo da questa visione, nel 2014, Federico Pozzi Chiesa, imprenditore e AD del Gruppo Italmondo (tra i leader dei servizi logistici italiani e internazionali), ha dato vita a una startup di e-logistics chiamata Sendabox, poi incubata all’interno di Supernova Hub, che oggi è una realtà consolidata capace di fare la differenza per molte imprese. La nostra percezione era che la rete non fosse solo un nuovo mezzo di comunicazione, ma uno spazio da riempire o, ancora di più, uno spazio commerciale da riempire, con regole completamente nuove. Abbiamo quindi unito le nuove tecnologie alle nuove esigenze del mercato della logistica per creare qualcosa di completamente disruptive sul mercato italiano.

 

Forte di un’esperienza e di un know-how consolidati, abbiamo lanciato un nuovo business, che si potesse integrare con Italmondo offrendo nuove competenze da unire a quelle tradizionali consolidate dal Gruppo. Nella e-logistics di Sendabox, internet viene usato in modo strutturale nella gestione della catena logistica per abbattere i costi di transizione e ricerca, favorendo la disintermediazione e permettendo all’utente di compiere in un unico passaggio al computer (o da telefono) la ricerca, il confronto, la configurazione e l’acquisto di un prodotto o servizio.

 

Sendabox, da comparatore a multi-service per i grandi brand

 

Sendabox è nata nel 2014 come comparatore online di corrieri espressi per spedizioni fino a 50 kg in tutta Europa e, crescendo anno su anno, in pochi anni è diventata un’azienda da 2 milioni di fatturato che oggi offre servizi legati a logistica e supply chain per e-commerce con 30mila punti di ritiro e consegna in tutta Europa. Sendabox mette in contatto clienti e fornitori, accorciando le distanze tra loro; offre un servizio più efficiente per organizzare spedizioni, ritiri e resi alle aziende; e accorcia il time-to-market.

 

I numeri ci hanno dato ragione: Sendabox, nata come piattaforma online basic, dopo appena qualche mese già fatturava 15mila euro e oggi il fatturato mensile medio è di 270mila euro, crescendo del 170% in tre anni. Partita con una sola persona, in poco tempo è stato strutturato un team che oggi è salito a 15 persone. Ha creato per Westwing, ex Dalani, un servizio speciale per i resi (reverse logistics), “Reso Facile”, attraverso il quale l’azienda ha registrato una riduzione dei costi (semplificando la tracciabilità del pacco in inbound) e un aumento delle richieste supportate da una motivazione reale e predefinita. Infine, nel 2016, Sendabox ha acquistato la startup IoRitiro, una rete di bar e negozi, le cosiddette “portinerie sostitutive”, che nasce per offrire a chi è spesso fuori casa l’opportunità di gestire il ritiro o la consegna di pacchi e buste, per estendere la copertura di servizi. Oggi conta 2000 punti ritiro in tutta Italia e oltre 30.000 in tutta Europa.

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